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martedì 18 dicembre 2012

Mio padre.
Mio padre è mancato giusto un anno fa, il 18 dicembre 2011, nel primo pomeriggio.
Aveva 92 anni. Nato il 19 agosto del '19 passò cinque anni nella regia marina e, dopo l'8 settembre, due anni da sbandato. Ha rischiato la vita tre volte: due in guerra e una da sbandato. Rifiutatosi di aderire alla Repubblica Sociale, pochi mesi dopo riuscì a stento a sfuggire al rastrellamento delle fosse ardeatine.
Sebastiano Tringale (a Roma, ottobre '43)
Lui era un accanito lettore. Una volta ci raccontò che, in Cirenaica, in ospedale per delle ferite, chiese dei giornali.
La suora rispose: "Ne abbiamo, ma sono vecchi".
E lui: "Me li dia sorella, per me sono nuovi... non li ho ancora letti".

Litorale laziale, 1943 (mio padre è in divisa, in piedi a destra).
Negli ultimi anni, dai suoi discorsi, dai suoi sguardi e dalla sua rabbia quando sollevava gli occhi dal giornale capivo che soffriva per il miserevole stato in cui era precipitata l'Italia, Povera Patria.
Di sicuro si chiedeva per che cosa lui aveva sofferto, per che cosa in molti erano morti, per che cosa moltissime famiglie erano state dilaniate.

 

domenica 18 novembre 2012

"L'Amore... è come il Vento".
Per un velista il vento è tutto.
Quando c'è bonaccia si scruta ogni angolo di mare per cercare la minima ruga sull'acqua che ne annunci l'arrivo.
E quando arriva si sa che nulla sarà più come prima, si sa che tutto sarà avvolto dal soffio divino.
I classici della letteratura, dall'Odissea in poi, vi renderanno in modo profondo ciò che cerco di dirvi.


L'Amore è come il vento: a volte nello sguardo di una donna avverti la brezza che sai si alzerà fino a diventare vento o, perfino, tempesta, ma che sarà, comunque, Vita.

Andando in fondo con la metafora si potrebbe pensare al "colpo di fulmine" come a un "groppo di vento". Quando cala il vento, cala l'amore, per non appassire nelle bonacce bisognerà saper combattere l'abitudine, non dare mai l'altro per "scontato" o definitivamente "acquisito". Solo così, anche con forza 1 o 2, la vita di coppia potrà continuare a veleggiare.



mercoledì 14 novembre 2012

"La proprietà privata è un furto" (Proudhon, 1840) 
Da ragazzo, ammetto, questa affermazione mi affascinava.
Oggi, quarant'anni dopo, mi fa sorridere per la sua ingenuità perchè senza proprietà privata, senza libertà di iniziativa, senza la possibilità di trasmettere conoscenza e proprietà, staremmo ancora appollaiati sugli alberi a mangiar bacche e spidocchiarci tutto il giorno.
O, come nei paesi comunisti, saremmo tutti poviri ie pessi (poveri e persi), come si dice in Sicilia.

La domanda a questo punto può però diventare un'altra:
"Fino a che punto è ammissibile la proprietà privata?".
Fino a che punto si può tollerare l'avidità, la meschinità, la stupidità, la mancanza di umanità di gente come Gina?


domenica 11 novembre 2012

Gina
Nel 2011 la "fortuna personale" di Gina è aumentata di 600 $ al secondo e il "suo" attuale patrimonio ha raggiunto 29,3 miliardi. Ciò nonostante, di recente, ha chiesto al governo australiano di poter importare minatori (= schiavi) africani da pagare 2 $ al giorno.

E questa sarebbe un essere umano?
Oggi è San Martino, San Martino di Tours, quello del mantello.

Cupidigia, Ingordigia

giovedì 8 novembre 2012

Petra, Troia, Rosetta... e Prometeo.   
Troia, antica città greca in Turchia, scoperta dal tedesco Schliemann.
Petra, la perla di Giordania, dallo svizzero Burckhardt.
La stele di Rosetta, ritrovata dalle truppe napoleoniche, permise al francese Champollion di decrittare i geroglifici egiziani.
Stele di Rosetta
Perchè sempre bianchi intrisi di pensiero occidentale a fare tutte queste scoperte?
E per giunta "in casa d'altri"?
Forse perchè il pensiero occidentale, fin dai tempi dell'antica Grecia, ha subito una "mutazione" sociale che l'ha plasmato in modo diverso da tutti gli altri. Che spinge a cercare gli occidentali, come novelli Prometeo, qualcosa che sta sempre "oltre".

Gateway of India, Mumbai
Cap.1 "Il bottino di Ahmed"
(Il protagonista si immerge nel "panorama umano" del Gateway of India a Mumbai).
Il Gateway brulicava come sempre di gente, di tanta gente che si trascinava indolente oscillando senza una meta e senza una scadenza. Figure in kurta, caffettani, sari, o in consunti pantaloni e logore magliette macchiate di sudore si muovevano lentamente ricoprendo tutta la spianata, come zampe di un immenso ragno dai movimenti rallentati. Il tempo scivolava dai loro zigomi come coriandoli che fuggono le dita di una mano aperta. Il tempo sembrava non chiedere loro nulla. Né un prima, né un dopo. Si accontentava di un semplice durante.


domenica 4 novembre 2012

Democrazia rinsecchita  
La democrazia in Sicilia non ha mai avuto "vita facile".
Non è mai stata "popolare" perchè, come diceva Leonardo Sciascia, "... qui la gente non ha fiducia nelle idee, non crede che le idee possano cambiare il mondo". 

Da tempo immemore la Democrazia in Sicilia è un "albero rinsecchito", ma le elezioni regionali del 28 ottobre scorso ne hanno decretato la morte ufficiale, oggettiva... "statistica". Solo il 47,42% è andato a votare, i risultati non rappresentano la maggioranza, la responsabilità del disastro è di questa "marcia classe dirigente" che si autoperpetua dal dopoguerra e il risultato è che la Democrazia è, per l'appunto, morta.  Povera Patria.


venerdì 2 novembre 2012

Tragedie.
Le tragedie le provocano i "sordi", specie se ottusi e rancorosi
Lloyd George, Orlando, Clemenceau e Wilson a Versailles 1919
le concepiscono i geni
Hitler

 le attuano i fanatici

e le perpetuano le canaglie
Himmler
"Ne quid nimis, mai eccedere".
Se i quattro tizi della prima foto, specie il francese, se ne fossero ricordati, non avrebbero imposto riparazioni di guerra odiose e inaccettibili, la Germania non sarebbe precipitata nel caos e nella disperazione, il Nazismo (forse) non avrebbe preso piede, la Seconda Guerra Mondiale (forse) non sarebbe scoppiata, il mondo si sarebbe risparmiato l'orrore di sigle malefiche e mio zio Tommaso
(il "Masino" di mia nonna, sua madre), non sarebbe morto, a soli 20 anni, sotto un bombardamento aereo americano su Cagliari.
Oggi si commemorano i defunti e io penso proprio  alla giovane vita di mio zio Tommaso, orfano di padre e capofamiglia a 15 anni, a Cagliari per lavoro, con il talento della pittura, innamorato dell'Arte, con tanta voglia di vivere, ammazzato dai tanti Clemenceau e Hitler che appestano la nostra specie. Penso a mio Zio Masino che non ho potuto conoscere.

Zio Masino (Catania 1923 - Cagliari 1943)
 

domenica 28 ottobre 2012

Rivoluzioni 
Le rivoluzioni le provocano i "sordi", specie se incompetenti, vanesi e "fuori dal mondo"
Nicola II Romanov
le concepiscono i geni
Lenin
le attuano i fanatici
Trotskj
e le consolidano le canaglie
Stalin
Riflessione amara, dolorosa e beffarda.

74 anni di indicibili sofferenze per arrivare... alla Russia degli oligarchi (articolo di Sergio Romano).

venerdì 26 ottobre 2012

Motore a reazione e Partita doppia
Stanotte mi sono svegliato verso le tre. Mentre mi rigiravo fra le lenzuola nel (vano) tentativo di riaddormentarmi, ho avuto una "folgorazione": il principio di azione e reazione... non l'ha "scoperto" Isaac Newton, ma Luca Pacioli, un frate francescano del '400. Pacioli, grande studioso e padre di tutti i ragionieri, ha inventato infatti la "Partita doppia" che nei secoli successivi, con il nome di "metodo veneziano", avrebbe dilagato in tutto il mondo.  

Registrazioni contabili secondo la "Partita doppia" 

In partita doppia "ad una registrazione contabile ne corrisponde sempre un'altra uguale e contraria". Un pò come nel terzo principio di Newton "a ogni azione ne corrisponde sempre un'altra uguale e contraria". E' vero, come intrepretazione è un pò "stirata", ma non del tutto sballata. Andando oltre si potrebbe perfino dire che il geniale fratacchione abbia gettato le premesse per l'invenzione... del motore a reazione.
 


mercoledì 10 ottobre 2012

Crescita Qualitativa e Crescita Quantitativa. Grazie Plotina.
Dopo secoli di guerre di conquista l'imperatore Adriano (76-138), militare e parente di Traiano, prediletto dell'imperatrice Plotina, e da lei aiutato a salire al trono, decise di bloccare le campagne di espansione e consolidare l'Impero. Il suo fu uno dei regni più felici di Roma. Grazie Plotina.

L'Impero Romano alla morte dell'imperatore Traiano (massima espansione).
Se aprite qualsiasi giornaletto di Politica, Finanza, Economia, Industria, Marketing, si parla sempre di crescita quantitativa: +2%, +3%, + blabla% rispetto all'anno precedente e così via. A ogni nuovo anno Aziende e Multinazionali sparano budget e incrementi a gogò.

Questo pezzo di pietra su cui viviamo non permette più un simile approccio.
Bisogna sostituire al concetto di crescita quantitativa quello di crescita qualitativa e disinnescare il fattore più inquinante per il Pianeta: la crescita demografica della specie umana. E per far ciò bisogna mettere mano ai problemi del Terzo Mondo, aiutandolo con politiche concrete di sviluppo e non con campagne di rapina. Con regole e sistemi che aumenti il loro livello di vita e riduca la venuta al mondo di milioni e milioni di sfigati e diseredati.
L'imperatore Adriano, duemila anni fa, ebbe l'intelligenza di capire ed il coraggio di agire.

domenica 7 ottobre 2012

Grazie Monti
Il governo Monti è il 61° governo della Repubblica Italiana. Se si fanno due conti dal 2 giugno 1946 al 16 novembre 2011 intercorrono 23'908 giorni. Il che significa che la vita media di ogni governo è stata di 398 giorni, pari a 1,09 anni, in pratica 13 mesi.
Anche un'idiota capirebbe che non si può governare una Nazione in tal modo. Conclusione?
Le "regole" dello Stato Italiano non sono scritte per far funzionare il Paese e promuovere il benessere dei cittadini, ma solo per favorire l'opulenza e la tracotanza di un sistema partitico senza pudore, dignità nè responsabilità.

dal "Corriere del Ticino" di sabato 29 settembre 2012
Sin dal primo giorno non mi aspettavo niente di buono da Monti (per me è un burocrate superpagato messo lì dai non tanto misteriosi "poteri forti"). Avrebbe però potuto guadagnare qualche briciolo di rispetto se, insieme alle valanghe di tasse che ha messo sulle spalle della povera gente, avesse lanciato qualche concreto segnale morale (ve ne sono dozzine che avrebbero potuto essere attivati a costo zero). Non lo ha fatto!
Si dice che gli italiani siano ingovernabili. Balle!
Lo sono talmente tanto che, come cani bastonati da 23'908 giorni e più, non riescono (o non hanno il modo o il coraggio) di ribellarsi. Ahi serva Italia di dolore ostello...

giovedì 4 ottobre 2012

Indignados e Nobel
Un flash sulle opinioni di Paul Krugman, Premio Nobel per l'economia 2008, sulla politica di lacrime, sudore e sangue nell'Europa del nonsense di questi decenni.

Le opinioni di Paul Krugman e Joseph Stiglitz sulla crisi
Joseph Stiglitz non è un compagno di briscola di Krugman, fra le altre cose è anche Premio Nobel per l'Economia 2001.
Fin qui, comunque, tutto chiaro: da una parte finanzieri/squalo, dall'altra indignados/tartassati. Ma se spingo l'analisi un pò oltre mi chiedo: "E chi sono allora i tifosi, i rockettari e i patiti dei motori ad alta cilindrata che permettono simili crimini sociali? Che rende milionaria gente che, semplicemente, gioca? Che perpetuano il rincoglionimento di oceani di consumatori vittime consezienti?



 
Sono arrivato alla conclusione che, in mezzo a tifosi, rockettari e patitiF1 ci siano Indignados a tonnellate. Amaro, ma probabile, perchè basterebbe un niente per azzerare le pacchiane aberrazioni di questa società del nonsense. Che giochino pure, che continuino a "regalarci emozioni", ma con stipendi da lavoratori.
Aspettiamo! Vedremo! Per intanto non hanno, e non avranno, il mio scalpo... pardon il mio portafogli.

lunedì 1 ottobre 2012

Insalata... al Campus
Due volte la settimana, al campus dell'UNIL, l'Università di Losanna, i contadini vanno a vendere i loro prodotti a studenti e professori: accorciano la catena distributiva, garantiscono prodotti freschi e minimizzano costi e trasporti.

Vicino alla caffetteria pascolano pecore, mucche e asini.


Sono dettagli, solo dettagli, ma la dicono lunga sulla mentalità del management e sul privilegio e il rispetto di cui godono gli studenti. Se penso ai miei tempi al Politecnico di Torino, o a molte università italiane di oggi, c'è un abisso. 



Sarebbe bello se un simile approcccio fosse seguito anche nei paesi disgraziati.
Sarebbe il modo migliore per instillare rispetto e sperare nella crescita sociale.


Se l'ONU e i politici facessero il loro mestiere ciò non sarebbe poi così impensabile.
Fin quando funzionari ONU e politici di ogni livello viaggeranno in prima classe, "scenderanno" solo in alberghi a 4 o 5 stelle e mangeranno a ufo rimarranno troppo "distanti" da quelli che dicono di voler aiutare.
Bisognerebbe mandare tutta quella gente a scuola da Ingvar Kamprad
"Kamprad vive ad Epalinges, in Svizzera, dal 1976. Come ha dichiarato in un'intervista per la televisione svizzera di lingua francese guida una macchina vecchia di 15 anni, vola in classe economica e incoraggia i dipendenti IKEA a scrivere sempre su tutti e due i lati di un foglio".

domenica 30 settembre 2012

"a cafittera 'sa canusciri..."
Negli scorsi giorni ero a Catania, ospite di mia sorella e di mio cognato.
Sono sposati da 43 anni e, ogni mattina, mio cognato le porta il caffè a letto.
Per lei il  caffè che prepara suo marito è irraggiungibile.


Pochi giorni fa, in tarda mattinata, ho preparato il caffè. Una volta bevuto le ho chiesto: "Com'è?".
Lei ha rispostto calma: "Buono" poi, dopo qualche attimo, scuotendo lievemente la testa ha aggiunto: "a cafittera 'sa canusciri..." (bisogna conoscere la caffettiera...).
Una perla di saggezza!
Intendeva dire che non bisogna mai trattare persone e cose come oggetti, che non bisogna trattare come oggetti... neanche gli oggetti stessi.
E' questo che le opulente e scellerate società occidentali dimenticano ogni giorno.

mercoledì 19 settembre 2012

"201", un bel numero per questo Blog.
Quando, mesi fa, Roberto e Giò mi consigliarono di metter su un blog per promuovere "Il guado", non sapevo da che parte cominciare perchè un'idea del genere non mi aveva mai sfiorato (neanche lontanamente) l'anticamera del cervello. Superata l'impasse iniziale, imparate quelle quattro cose per allestire gli articoli, cominciai senza sapere dove sarei arrivato.
Nella prima fase scrissi di persone e argomenti che mi  interessano (Leonardo Sciascia, Marguerite Yourcenair, Vela, Ecologia, Sicilia, Svizzera, Astrofisica, Storia, ...).

Di tanto in tanto inserivo dei brani del libro collegandoli a link multimediali (foto, dipinti, video, musiche) disponibili su internet (ringrazio gli immissari della Grande Rete).

Nell'ultima fase il blog è diventato un "quotidiano" con un solo articolo (a volte "strampalato", spesso centrato su temi sociali e politici). In altre parole, un megafono.

Oggi, 19 settembre, una data a me particolarmente cara, dopo 201 articoli (un numero che mi piace), ho deciso di "mettermi in cappa", di sospendere cioè il ritmo quotidiano e di scrivere solo di tanto in tanto.

Il lavoro incombente, i viaggi frequenti, la voglia montante (di scrivere) e le richieste insistenti (del nuovo libro) di poter vedere finalmente la luce non mi lasciano infatti più tempo per proseguire. Non mi resta quindi che indirizzare un grazie di cuore ai miei pochi lettori, far svolazzare un inchino nell'etere, salutare lo spazio virtuale, e lanciarvi un sonoro...
                                  au revoir!  
... e ricordatevi che un Nuovo Mondo possiamo costruircelo (ogni volta che vogliamo)... nella nostra mente. Basta recuperare la capacità di stupirsi e la voglia di riflettere! 



martedì 18 settembre 2012

Disoccupazione... in the West. Parte 4: Immigration a gògò, la Fine!
"Al suono di "Imagine" di quel milionario coi capelli lunghi e gli occhialini tondi, sbandierando l'accoglienza cristiana, inneggiando all'internazionalismo proletario e con la compiacente collaborazione di liberal e "sinistre" europee, senza che se ne accorgano, la metteremo in quel posto alla classe operaia della vecchia Europa e della nuova America".
"Bravo, ben detto, perfetto" si sentì esultare all'unisono nell'elegante sala del più prestigioso club del New England.
"Dall'Africa nera, dal Medioriente, dall'India, dal Bangladesh, dalle Filippine e da qualsiasi altro posto in culo al mondo che ci pare e piaccia inonderemo l'Europa di sventurati a basso costo e senza diritti. Loro, gli operai e quegli imbecilli dei loro partitucoli, non hanno idea di cosa li aspetta".

"Très bien, ben detto... che eterna insaziabile e ingrata questa classe operaia, mon Dieu, con tutto quello che abbiamo già fatto per loro..." sibilò una stagionata Madame, in tubino di satin nero, da dietro un lungo bocchino su cui svettava, fumante, un'esile sigaretta ambrata. 

Fu così che, con i quattro ingredienti base: lo spostamento (dall'alto) delle fabbriche, l'immigrazione (dal basso) di nuovi schiavi, le nascenti nuove tecnologie che avrebbero accorciato il mondo e la compiacente collaborazione di pletore di utili-idioti-rappresentanti-del-popolo-politici-e-sindacalisti, per la classe operaia occidentale le lancette dell'orologio furono riportate, genialmente, indietro nel tempo.

lunedì 17 settembre 2012

Disoccupazione... in the West. Parte 3: Un secondo, un giorno, un mese.
Deng era appena uscito dalla grande sala quando "Mr 12.7 miliardi di capitalizzazione" si accese uno splendido cohiba e disse al suo vicino, "Mr 11.9 miliardi di £": "Con quelle nuove diavolerie della Silicon Valley potremo comandare quei cinesini a tamburo battente, in un secondo... giusto il tempo di un click".


Un altro "Mr moltimiliardi di DM", da dietro un bicchiere di whisky on the rocks, aggiunse: "Ja, sicher, con i nuovi 747 potremo mandare in Cina ingegneri, contabili e spie in meno di ventiquattr'ore... cioè in meno di un giorno".


Un ultimo, in fondo alla sala, in impeccabile blazer blu da skipper, viso abbronzato, barba curata, sguardo sognante, sussurrò a se stesso: "Le mie portacontainer inonderanno l'Occidente di "paccottiglia" cinese. Dal Fujian, da Hainan, Shenzhen o Zhuhai, in meno di un mese potrò invadere Los Angeles, New York, Detroit, il Midwest, la Sun Belt, San Francisco, Boston, Chicago e, se necessario, l'intera Europa".



domenica 16 settembre 2012

Disoccupazione... in the West. Parte 2: Sciur padrun da li beli braghi bianchi. 
Cosa credete che avranno pensato i sciur padrun USA ed europei nel sentirsi proporre un simile affare da Deng?
Me lo vedo, dall'alto del suo metro e mezzo di statura, mentre con occhi attenti, profondi e impenetrabili, fumando l'ennesima "Panda", sordastro com'era, sforzarsi di ascoltare l'interprete proporre: "La Repubblica Popolare Cinese può mettervi a disposizione un miliardo di operai a prezzi bassissimi e condizioni interessanti".


In quel preciso istante gli occhi dei tanti businessmen intorno al tavolo si allinearono, sincroni, su un solo simbolo: $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$.
"Si può fare" rispose poi, lentamente, uno di loro, quello dall'aspetto più elegante e dallo sguardo più squalesco.
Pochi giorni dopo nuvole di fabbriche e posti di lavoro cominciarono a imboccare la via della seta.
Ai miliardari US e del vecchio mondo dentro alla grande sala non pareva vero. Finalmente le loro tribolazioni erano finite: niente più salari "umani", niente più cause giudiziarie per inquinamento, niente più fastidi per gli incidenti sul lavoro, niente più sindacati fra le palle.
Stava nascendo fulgida, come Afrodite dalla spuma del mare, la... Globalizzazione.



sabato 15 settembre 2012

Disoccupazione... in the West. Parte 1: Deng in Texas
Cina 1978
Cosa fareste se doveste dare da mangiare, da un giorno all'altro, a più di un miliardo di persone (affamate) di un immenso paese impoverito da due secoli di asservimento straniero e trent'anni di ottusità, demagogia e incompetenza?
Un Paese prostrato dai disastri della "rivoluzione dei cento fiori" (esautorazione delle menti migliori), dal "grande balzo in avanti" (decine di milioni di morti per fame) e dalla "rivoluzione culturale" (distruzione di radici e tradizioni)?

Deng Xiaoping in Texas, 1979
E' la domanda che deve essersi posto Deng Xiaoping quando, a partire dal 1976, emerse come leader de-facto della povera e stremata Cina del dopo Mao. Da persona di buon senso, e da grande comandante militare, deve aver capito che non poteva far altro che:
. usare una delle poche armi di cui disponeva: forza lavoro di basso livello, a basso costo e nessuna
  pretesa;
. iniettare nel corpo di quel mastodontico Paese malato dei dirompenti anticorpi: le Z.E.S., le Zone
  Economiche Speciali. Un'idea geniale che innescò (e fece propagare successivamente) la crescita
  economica in gran parte del Paese.
Deng non era un avvocato.