Translate

martedì 7 agosto 2012

Integrali e...governi balneari. 
Il concetto di integrale era noto ad Archimede di Siracusa (287-212) a.C. che lo utilizzava per il calcolo dell'area del cerchio e del segmento di parabola.
L'affascinante scritta sopra si legge: "integrale da "a" a "b" di "f(x)" in "dx" e rappresenta la somma (nell'intervallo "a - b") dei prodotti  f(x)* dx, dove f(x) è il valore medio della funzione nel punto "x" considerato e dx l'intervallo di "x" stesso.
Se la derivata rappresenta l'aspetto "istantaneo" (lo scatto d'ira o di gioia) l'integrale rappresenta l'accumulo di lungo periodo, l'ennesima goccia che, alla fine, fa traboccare il vaso.

Il tormentone dello spread, gli inaccettabili tagli allo Stato Sociale, le tasse da rapina sono l'integrale di sessant'anni di malgoverno italiano (61 "governi" in 68 anni).
Chi, come me, ha qualche decade in più ricorderà l'espressione governo balneare: cioè gli esecutivi della prima repubblica formati durante il periodo estivo con il solo obiettivo di gestire gli affari correnti e approvare la legge di bilancio (in attesa della successiva faida politica). Si trattava, insomma, di governi concepiti sin dalla nascita come temporanei e destinati a durare solo pochi mesi. Il primo governo balneare risale al 1963, ed ebbe come primo ministro Giovanni Leone.
Mentre i tedeschi continuavano ad avere governi stabili che lavoravano sul lungo periodo, in Italia si andava avanti con i governi dei bagnini.
L'immane colpa morale dei perenni politicanti come Andreotti e Napolitano (sì, erano in politica già sessant'anni fa), è quello  di non aver mai gridato al disastro, fatto qualcosa di concreto per assicurare stabilità di governo al Paese. E oltre i politicanti la stessa responsabilità schiaccia la stragrande maggioranza degli intellettuali e dei personaggi pubblici. 

Nessun commento:

Posta un commento