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mercoledì 29 agosto 2012

Il portiere di notte
Spesso il miglior alleato del carnefice è la vittima stessa.
Nel film "Il portiere di notte" Liliana Cavani racconta la storia di un'ebrea, scampata ad un campo di sterminio nazista, che pochi anni dopo la fine della guerra ritrova per caso il suo aguzzino (è il portiere di notte) nell'albergo viennese in cui soggiorna.
Dopo pochi sviluppi riaccetta il suo ruolo (conseziente) di vittima.
Il film può piacere o meno (è del 1974) ma fa riflettere sui ruoli e sulle dinamiche "vittima-carnefice".

Charlotte Rampling in "Portiere di Notte"
Lo strapotere:
. della pubblicità (demenziale e ossessiva)
. dello sport (dopato e milionario)
. delle  rock e movie star (capricciose e spesso fatue)
si basa sulla volontaria sottomissione di milioni di vittime a pochi, spietati, carnefici.
Se volete un esempio... andate a bervi il caffè del 5 maggio.


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