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venerdì 15 novembre 2013

"Governanti D e governanti i ".
Ricordo che negli anni '90, viaggiando negli ex Länder comunisti tedeschi, si incontravano cantieri ovunque: strade, tunnel, ponti, tangenziali, scuole, ferrovie. Amalgamare due territori che avevano viaggiato per 45 anni (2 generazioni) su rotte opposte non era, e non è facile.

Se però si va adesso dalle  parti di Dresda, Lipsia, Rostock o in Pomerania, le infrastrutture sono molto migliori di quelle di trent'anni fa e paragonabili a quelle della Germania Ovest. I governanti tedeschi non hanno, insomma, usato l'approccio del "Frecciarossa, freccianera" che in "Italia" va avanti, ininterrottamente, dal 1861.
Se si vuole giocare a poker nel "tavolo dei grandi" (la competizione commerciale mondiale), bisogna disporre di popoli cittadini, non di popoli servi.

I tedeschi, forse anche grazie alla Riforma, l'hanno capito da secoli.
I giapponesi lo capirono a fine '800, quando lanciarono il rinnovamento Meiji e spedirono i loro funzionari in giro per il mondo (missione Iwakura) per imparare a... copiare .
Noi "italiani", quando lo capiremo?
*   *   *
Credo inoltre che, tedeschi e giapponesi, non "trasformarono" i loro popoli da servi in cittadini solo per spirito di bontà, ma per volontà di indipendenza e per potersi sedere a giocare al tavolo giusto.
La Storia, a conoscerla, insegna sempre qualcosa.

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