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mercoledì 3 luglio 2013

"O capitano, mio capitano".
Chiunque può essere capitano, anche se non ha mai visto il mare. Basta che vada incontro alla vita e segua  un'umana rotta. Non è una questione di gradi, ma di consapevolezza, di onestà intellettuale.
"Oh Capitano, mio Capitano".
stalin, hitler, pinochet, oligarchi, ingordi e disonesti vari non saranno mai ricordati come capitani. Godranno solo dei miseri inchini di infamoni, briganti, papponi, cornuti e lacchè.
Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Nelson Mandela, Hinmaton Yalaltit, Valery Michajlovič Sablin, Milada Horáková e tante, tante altre anime nobili, sì.

"Io canto l'individuo, la singola persona. Al tempo stesso canto la Democrazia, la massa". 


Da "Rivolta"; Capitolo 11, "Orfani".
Bastian annuì lentamente chinando il capo, poi fece girare lo sguardo per la fossa, sollevò il bicchiere e disse: “Io ho una certa pratica del mondo e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in quattro categorie: una minoranza che rende la vita a tutti gli altri un inferno. Una minoranza, ancor più minoranza, che la rende un paradiso. Una maggioranza pulsante, pensante, che soffre e si indigna ma che non ha mai voce in capitolo, e infine una maggioranza, ancor più maggioranza, orba di qualsiasi traccia di umanità, che ammorba questo povero mondo. Esseri senza dignità e senza onore sul cui conto posso solo ascrivere, per umana pietà, solo un improbabile riscatto finale”.

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