Translate

martedì 30 luglio 2013

"Il mare e il cucchiaino: immigrazione in Nuova Zelanda".
Vi ricordate del bambino che voleva svuotare il mare con un cucchiaino?
La popolazione africana cresce a ritmi da incubo (221 milioni nel 1950; 1 miliardo e 100 milioni oggi).
Mandare a ogni sbarco le TV "a filmare l'accoglienza", suonare la grancassa dell'ipocrisia e abbandonarli al degrado tre secondi dopo è criminale. In questioni del genere  contano solo i fatti: cioè l'esempio. Finchè il Papa, Angelina Jolie e gente simile vanno a Lampedusa, fanno quattro sorrisi a sessantadue denti, sparano otto fumose banalità, si fanno fare sedici fotografie per saltare, poche ore dopo, nei loro jet privati rituffandosi nel lusso e lasciando il problema sulle spalle dei locali... sarà semplice marketing = una presa per i fondelli. In primis verso i clandestini stessi che non meritano belle parole ed elemosina, ma futuro.

Nei giorni scorsi ho letto che in Nuova Zelanda l'Ufficio Immigrazione ha negato il rinnovo del permesso di soggiorno a Albert Buitenhuis, un cuoco sudafricano, perchè... obeso.

Un altro mondo
Su questioni che incidono pesantemente sulla vita quotidiana devono poter decidere solo le comunità interessate, è questo l'unico criterio veramente democratico.
Il problema, epocale, di questi diseredati non si risolve con il cucchiaino dell'elemosina, ma con razionalità e lungimiranza.  Proprio quello che i veri poteri di questo mondo, e quelli di facciata in primis (l'ONU), non vogliono fare. 


domenica 28 luglio 2013

"Povera Italia".
In un'Italia allo sfascio, i balzelli dell'articolo sotto, mi fanno pensare al  proverbio siciliano "no muru vasciu ci si appogianu tutti". 
Corriere del Ticino, ven 25 lug 2013
Fossimo a Singapore, the "fine" city, dove le cose funzionano o in Scandinavia, dove dietro montagne di tasse ci sono efficienza, servizi e rispetto per il cittadino, si potrebbe anche accettare. Ma in un paese da barzelletta (tragedia) come l'Italia in cui la parte improduttiva spolpa quella produttiva, queste notizie lasciano desolati.

L'Italia è piena di venditori abusivi che occupano illegalmente spazi pubblici, vendono merce contraffatta, non rilasciano scontrini, non pagano le tasse e fanno concorrenza sleale.
Dove sono in quel caso vigili urbani, carabinieri, occhi elettronici, poliziotti, guardie forestali, prefetti, questori, giudici, pubblici ministeri, gip, gup, telecamere e finanzieri vari? Che paese ipocrita. Che paese ridicolo. Che paese disonesto. Che bel Paese potrebbe essere (potrebbe).


venerdì 26 luglio 2013

"Gattopardi".
La celebre frase di Giuseppe Tomasi: "Noi fummo i Gattopardi, i Leoni, quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalli, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra..." mi ha fatto sempre riflettere e, da siciliano, mi ha fatto soffrire.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896 - 1957)
Scrollata di dosso nostalgia e amarezza mi chiedo: "E' un fenomeno tipicamente siciliano?".
"No, assolutamente no. 
Rivoluzioni e Rivolte sono delle sorte di equazioni sociali che attraversano periodicamente le società, che potrebbero ammettere un ventaglio di soluzioni ma che, alla fine, lasciano emergere quelle più facili, e quindi più spietate, volgari e becere.
"A cosa hanno portato 70 anni di intelligencija russa e le rivoluzioni del 1905 e del febbraio 1917?".
Al totalitarismo e all'abominio.
"Cosa è venuto fuori, in Italia, dall'antifascismo?". Questo miserabile paese della menzogna.
"Cosa è uscito dalle recenti sommosse arabe?". Colpi di coda di fanatismo e oscurantismo. 
"E dalla ventata di speranza del dopo apartheid?". 

Gattopardi sudafricani
Recentemente Nadine Gordimer, sudafricana, premio Nobel per la letteratura, ha affermato che "... il Sudafrica ha tradito il sogno di Mandela... è vero siamo liberi, ma in questo paese manca la giustizia e domina la corruzione...". 
*  *  *
Ultimamente non sono molto tenero verso la bella Albione (oppio in Cina, zolfo in Sicilia, ...). Una cosa è però innegabile: nei paesi arabi, in Africa, in Russia o in Sicilia (Gaspare Pisciotta (caffè al veleno) docet) dei Gandhi o dei Mandela non sarebbero mai potuti sbocciare. Nei sistemi anglosassoni (India o Sudafrica che siano), invece sì. God save the Queen..


mercoledì 24 luglio 2013

"Marò/2"
La questione dei Marò, dopo 17 mesi, non è per nulla chiara.
Dove è avvenuto l'incidente? In che acque? A che ora? Che traffico c'era nell'area? Da quali armi sono partite le pallottole? Secondo quali standard sono state effettuate le perizie balistiche?

Marò/2
India: pacifismo, figli dei fiori, guru, bontà, tolleranza,... Da ragazzo, complici l'età e l'ignoranza, credevo che l'India fosse il paese della bontà, della pace e della tolleranza. Quarant'anni dopo, dopo tanti viaggi di lavoro, dopo quello che ho visto, mi rendo conto che i volponi del marketing beatles ci spacciavano solenni balle per farci passare alla cassa ed aprire il portafoglio.

Marketing
L'Italia è uno dei Paesi fondatori della Comunità Europea. Il problema dei marò è italiano o europeo?  In Europa a nessuno importa più di tanto di quei due soldati. Trovate articoli sulla stampa europea? Cosa ne pensano i vostri, i vostri... (che parola usare?) connazionali? confederati? unionati europei? Nessun svedese, portoghese, bulgaro, sloveno, greco o estone sa molto di quei due soldati. A Bruxelles e Strasburgo brillano per assenza e inconcludenza. A Roma sommano figuracce su figuracce.
*   *   *
Questa povera Europa ha già dato, d'altronde, pessima prova di sè solo pochi anni fa, ai tempi della querelle Svizzera - Gheddafi.
Vola colomba vola!



lunedì 22 luglio 2013

"Cirque du Soleil".
Ieri sera ho visto il film "Cirque du Soleil 2012": bellissimo!
Mentre guardavo quegli Artisti (trapezisti, contorsionisti, giocolieri, nuotatori, etc...) avevo la prova dell'ampio spettro delle possibilità umane. Erano come delle falde freatiche, condizionate da un lato sì dalla genetica, ma dall'altro rese libere... dal libero arbitrio, dalla possibilità di specializzazione che nessun'altra specie di questo Pianeta possiede. Provate a far fare il "numero" di una tigre a un cavallo o quello di un elefante a una scimmia. Gli animali sono infatti come delle falde artesiane, con un ventaglio di possibilità "stabilito dall'alto".

Cirque du Soleil
Quel che ho visto nel film si ritrova, ogni giorno, nella Vita: grandi Artisti, miserabili speculatori, idealisti, poveri diavoli, ignobili criminali, parassiti, eroi di tutti i giorni come quelli del 19 luglio.
In buona sostanza la storia di sempre: da un lato San Francesco e Suor Teresa, dall'altra i tanti Adolf, Josip e frattaglie varie che, dall'alba dei tempi, ammorbano questo mondo. 


domenica 21 luglio 2013

"Cosa resta?".
Cosa resta, dopo 21 anni e 2 giorni, di persone che hanno dato la vita per una società migliore?
Non parlo delle persone di punta, ma di quelle di retroguardia, di quelle sconosciute e indispensabili perchè le persone di punta possano esistere.
Dolore, Umanità.
Lasciamo i grandi temi, i grandi discorsi, e togliamoci il cappello di fronte al dolore di gente semplice e vera (il video, 3 minuti, ha un buon taglio, bravo Minoli). E alle "anime" fetide che stanno dietro a quella strage? Dietro  a ogni strage? Vergogna.

19 luglio 1992; I caduti di Via D'amelio
Da "Rivolta", Capitolo 11, "Orfani".
Bastian annuì lentamente chinando il capo, poi fece girare lo sguardo per la fossa, sollevò il bicchiere e disse: “Io ho una certa pratica del mondo e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in quattro categorie: una minoranza che rende la vita a tutti gli altri un inferno. Una minoranza, ancor più minoranza, che la rende un paradiso. Una maggioranza pulsante, pensante, che soffre e si indigna ma che non ha mai voce in capitolo, e infine una maggioranza, ancor più maggioranza, orba di qualsiasi traccia di umanità, che ammorba questo povero mondo. Esseri senza dignità e senza onore sul cui conto posso solo ascrivere, per umana pietà, solo un improbabile riscatto finale”.


venerdì 19 luglio 2013

"1001011111111011101001111".  
Matrix è un film del 1999. In algebra la matrice è una tabella ordinata di elementi. Le matrici sono molto utilizzate in informatica per associare dati o sistemi di dati fra di loro. Nella trama del film la Matrice rappresenta una sorta di cyberspazio o realtà simulata creata dalle macchine.

Dal vocabolario Treccani:
matrice s. f. [dal lat. matrix -icis «madre; utero»]. –
a. Sinon. non com. di madre, soltanto nell’espressione merid. chiesa m., o assol. matrice, lo stesso che chiesa madre (v. madre).
b. Sinon. letter. di utero, di uso com. nel linguaggio anatomico medievale e rinascimentale: A noi larve d’Italia, Mummie dalla matrice, È becchino la balia, Anzi la levatrice  (Giusti).
c. In senso fig., ciò che costituisce l’origine, la causa fondamentale, l’elemento ispiratore, e sim., di un fatto o di un avvenimento: m. culturale, storica; ricercare la m. politica di un delitto; l’insurrezione ebbe la sua m. nel malessere sociale dell’epoca. La parola è inoltre viva, con accezioni derivate dai sign. fondamentali, negli usi tecnici seguenti, in alcuni dei quali si alterna con madre.

*  *  *
In codice binario 1001011111111011101001111 equivale a 19920719, cioè 19 luglio 1992, la data in cui Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina vennero scannati. Antonio Vullo si salvò per caso. Agostino Catalano morì per caso.

Intervista a Paolo Borsellino (9' 25")
Nelle scorse settimane Giovanni Fasanella ha pubblicato "Una lunga trattativa" un libro in cui offre una ricostruzione delle relazioni tra istituzioni, politica e criminalità intrecciandole con la storia d'Italia. In poche parole sostiene che i rapporti "Stato"-Mafia non vanno interpretati in chiave giudiziaria o giornalistica, ma in chiave storica. Afferma che dall'Unità d'Italia, a cominciare dai piemontesi, per 150 anni, i rapporti "Stato"-Mafia sono stati sistematici e hanno caratterizzato ogni fase sociale, dal banditismo post-"unitario" al fascismo, dallo sbarco alleato in Sicilia, alla "ricostruzione", etc, etc...
Giovanni Fasanella
Vi ricordate di Disraeli, quello del dietro le quinte? O di Balzac, quello delle Illusioni perdute?
Bene, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Ninni Cassarà, Beppe Montana, Peppino Impastato, Rocco Chinnici, Gaetano Costa, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Cesare Terranova, Pietro Scaglione, Pio La Torre, Libero Grassi, Rosario Livatino e i tanti, tanti altri morti di mafia, sono quelli che hanno voluto capire, hanno voluto vedere dietro le quinte. Oggi, a noi, tocca ricordarli.
*  *  *
Sin da bambino ho pensato che i mafiosi siano dei poveracci, degli esseri strutturalmente ignoranti, attanagliati da una paura antica che per tutta la vita impedirà loro di intravedersi l'anima. La loro religiosità quando imbracciano crocifissi e santini, invece di mitra e lupara, è infantile superstizione.


giovedì 18 luglio 2013

"Equipage".
Dopo 341 articoli è ora di rendere omaggio ai colleghi sconosciuti. Quando mi viene uno spunto per scrivere un articolo, per quanto preliminare, vado sulla rete e cerco documentazione di supporto. A volte senza un'idea precisa di cosa sto cercando. In questi diciotto mesi ho trovato di tutto. Vere chicche: foto, video, interviste, presentazioni.

Equipage
Senza il loro aiuto questo blog assomiglierebbe al Frankfurter Allgemeine dei tempi andati. Idee, opinioni, ragionamenti, voli pindarici, ma solo sotto forma di parole, testi, segni grafici.


Un grazie, quindi, ai coéquipier sconosciuti.


martedì 16 luglio 2013

"Marò/1".
La Svizzera ci ha messo 700 anni, con gradualità e libera scelta, per diventare quella che è.
Nel 1271 i tre Cantoni originari: Uri, Schwyz e Unterwalden si unirono sulla base di tre principi ben precisi. 1° Mutuo soccorso in caso di attacco esterno (Asburgo). 2° In caso di lite il giudizio del terzo era inappellabile. 3° Non ingerenza negli affari interni altrui.  


Quest'Europa dei mille divieti ridicoli che perde tempo dietro a stupidaggini surreali (sigarette al mentolo, bottigliette di olio d'oliva,...) e non è capace di affrontare i grandi temi della nostra epoca (disoccupazione, immigrazione, povertà, salvaguardia dell'ambiente,...) lascia esterrefatti.
Così com'è, quest'UE è un osso progettato per politicanti, burocrati, multinazionali, banche e speculatori. Questa non è l'Europa della gente.

E i Marò che c'entrano? C'entrano, c'entrano.

Nostri... di chi? Nostri... degli italiani? Nostri... degli europei?
Che parli italiano, schwyzertüütsch, deutsch, français o rumauntsch, uno svizzero si dichiarerà, innanzitutto, svizzero, al di là di lingua e ceppo etnico.
Il pescatore di merluzzi delle Lofoten, quello di sardine delle Azzorre, il pecoraio dei pirenei, l'alpigiano della Carinzia, il viticoltore della Loira non diranno mai: "I nostri marò". Penseranno, e diranno: "... quei soldati italiani". Ed è logico, e giusto, che sia così.  Il senso di appartenenza, lo spirito di comunità, l'etica del servizio non nasce così, dall'oggi al domani, per decreto e per far ingrassare le poltrone a cui politicanti e burocrati d'UE si abbarbicano. 

 

Chi lo ha eletto? Quando e dove è stato eletto? Per quanto tempo? Per quale programma? Quanto guadagna? Quanto ci costa? Cosa ha fatto da quando è stato messo su quella poltrona? Quanto ci costano tutti quei seggi vuoti di quel deserto parlamento europeo?

domenica 14 luglio 2013

"Pallottole e... coppe di champagne!".
Vi ricordate lo champagne del 21 maggio scorso? Dell'oligarchia USA dei primi del novecento? Di quel poco % che si gode il tanto % della ricchezza prodotta dalla Nazione? Se sì, pensate allora alle trincee della prima guerra mondiale e non potrete non chiedervi: "Ma come han fatto gli oligarchi a convincere ammassi di esseri umani ad andare al fronte per scannarsi alla baionetta, marcire in trincea e farsi ammazzare per permettere a loro di continuare l'andazzo?". Patriottismo? Onore? Dignità? Annientare il nemico? Libertà? Giustizia? ...

.
Stanley Kubrik e la guerra: 10' 42" spesi bene
Kubrik ha usato immagini, espressioni, "movimento", zoom, dissolvenze, sovrapposizioni, poesia e musica per esprimersi. Credo che a Lev Tolstoj (Guerra e Pace), Jack London (Il tallone di ferro), Erich Maria Remarque (Niente di nuovo sul fronte occidentale), e ai tanti altri artisti che hanno parlato di guerra, i suoi film sarebbero piaciuti.
*   *   *
Nonostante quel che ho scritto sopra, non sono antimilitarista. Così come un chirurgo, se vuol salvare vite umane, non può permettersi di essere contro le armi bianche


"Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito".


venerdì 12 luglio 2013

"Libri ed Acustica".
Ritornando alle Astronavi del 27 giugno scorso, si potrebbe parlare dei libri e della lettura anche in termini... "acustici". Quando uno scrittore pubblica un libro, una volta sul mercato, quel libro si moltiplica, come fossero i pani e i pesci di cristiana memoria.

Questo perchè, anche se il libro (Sorgente) è uno solo, ogni lettore (Ricevente) lo interpreterà in modo esclusivo e soggettivo in funzione dell'ambiente e l'età mentale in cui lo legge (Mezzo di propagazione).
E' vero che questa interpretazione si può applicare a qualsiasi forma d'arte (pittura, cinema, musica) ma in letteratura, proprio per le caratteristiche stesse dell'opera (tempo di fruizione, esclusività del rapporto scrittore/lettore, abbondanza di descrizioni e dettagli, ...) ciò vale in modo molto più marcato.


martedì 9 luglio 2013

"Campi coltivati".
Nessuno di quei figli-di-papà, ingrassati in acquitrini di pound, rubli, rial, dollari, euri e via dicendo, darà alcun contributo a questo mondo. Sul loro conto si può solo ascrivere un (improbabile) riscatto finale. 
Decadence
L'attacco brutale degli ultimi vent'anni ai livelli di vita delle classi medie può minacciare la capacità di innovazione dell'occidente perchè restringe la "superficie coltivata" in cui può sbocciare il fiore del genio. Nessun Rotschild o Rockerfeller ha mai inventato alcunchè che abbia migliorato il livello di vita dell'umanità. Antonio Meucci, Michael Faraday, Nikola Tesla, John Harrison e tanti altri, per quanto poveri in canna, sì.


lunedì 8 luglio 2013

"Mafia/2".
Cos'è la Mafia? Milioni, infinite, definizioni possibili. Tentiamone un'altra.
"Cumannari ie megghiu ri futtiri". Un pò come guardare il dito, quando il saggio indica la luna.

Educazione
L'Inghilterra di Palmerston, che scatenò l'aggressione al Regno delle due Sicilie per riprendersi il monopolio dello zolfo siciliano ... non era Mafia? E Garibaldi, che si prestò al gioco, non era un mafioso anche lui? O era tanto stupido da non capirlo?

Zolfo

"Palmerston e il risorgimento Italiano: Secondo i revisionisti del risorgimento, Palmerston ebbe un posto di rilievo nel processo di Unità d'Italia. Palmerston, infatti, avrebbe appoggiato la conquista delle Due Sicilie dopo aver perso il monopolio gestionale del zolfo di Sicilia, di proprietà del Regno borbonico dal 1816. Benché patrimonio dello stato, lo zolfo era gestito dal governo inglese ma i Borboni decisero di affidare la funzione ad una ditta francese, dato che i francesi offrirono almeno il doppio per acquistare la risorsa rispetto agli inglesi, i quali lo compravano a basso costo per rivenderlo a prezzi elevati. Il rischio della perdita del controllo dello zolfo siciliano portò all'incrinazione dei rapporti commerciali tra inglesi e borbonici, arrivando ad inasprire i rapporti, al termine dello scontro diplomatico gli inglesi riebbero il monopolio del commercio dello zolfo siciliano ed il regno borbonico ebbe l'obbligo di rifondere agli inglesi le perdite che sostenevano di aver avuto causa la rescissione del contratto, e di rimborsare ai francesi il mancato guadagno derivante dall'annullamento del nuovo accordo.Secondo gli storici filo borbonici il governo Palmerston finanziò la spedizione dei Mille di Garibaldi con 3 milioni di franchi francesi, gli stessi enfatizzano che lo stesso Garibaldi, in un incontro pubblico a Londra, dichiarò che senza l'aiuto del governo inglese, non avrebbe mai potuto passare lo stretto di Messina".

 

venerdì 5 luglio 2013

"Mafia/1".
Cos'è la Mafia? Milioni, infinite, definizioni possibili. Tentiamone una.
"La Mafia è un sistema di potere che tende a concentrare le ricchezze in una piccolissima parte della Società e, per perseguire tale obiettivo, non si pone limiti di alcun tipo".
Va da sé che, dove non ci sono limiti, non ci sono neanche codici (d'onore, etici, religiosi, operativi, militari, ...). E che, a parte le differenze somatiche dei ceffi (asiatici, slavi, anglosassoni, africani, mediterranei, etc...)  fra yakuza, triadi, mafia, finanza speculativa e organizzazioni simili non vi sono sostanziali differenze.
C'era una volta...
L'Inghilterra di Palmerston, che impose due guerre dell'oppio ai cinesi,... non era mafiosa?

Mafia "imperiale"
Gli economisti inglesi, per riequilibrare la bilancia dei pagamenti con l'Impero di Mezzo che disdegnava le merci britanniche, non trovarono di meglio che imporre, facendo largo uso delle cannoniere, l'acquisto dell'oppio indiano. Da questo punto di vista non si potrebbe dire che Palmerston e la Regina Vittoria siano stati fra i più grandi spacciatori di droga di tutti i tempi?



giovedì 4 luglio 2013

"Cannonball".
Degli sbarbatelli ingrassati dalla nascita in paludi di sterline, dollari, euri, rial, rubli, yuan e via dicendo, che si arrogano il diritto di poter ammazzare chiunque, secondo caso e circostanza, per riempire il vuoto delle loro miserabili esistenze.

Decadence
Andare in branco a oltre 200 Km/h, in città, su strade di campagna, etc... vuol dire cercare la strage ad ogni curva, ad ogni buca.


Si tratta di corse, non autorizzate e nessuna sicurezza. Fin quando si ammazzano fra di loro, u coddru, come si dice in Sicilia. Il problema è quando ci vanno di mezzo degli innocenti.

Questo "privilegio" di poter ammazzare chiunque facendosi scudo con il proprio conto in banca, nascondendosi dietro montagne di danaro non guadagnato con il sudore della propria fronte, mi fa pensare al Giappone medievale quando i samurai potevano "provare" il filo delle katane sulle gole dei loro contadini.
* * *
Questo Occidente, queste "Democrazie", questi Stati di diritto che permettono a gentaglia simile di cavarsela sempre e solo coi soldi (multe, confische auto, etc...) è aberrante. E' malato.
Proposte? Tantissime! Ne elenco due.
La prima: bloccargli per un mese i pollici legandoli alle altre dita con fascette fermacavo. Un modo di far fare a questi individui sub-umani un viaggio indietro, verso i primordi dell'evoluzione.
La seconda: in caso di recidiva spedirli a Kerguelen o in qualche altra isola australe disabitata. 

Un mese di lotta per la sopravvivenza, a meno tanti °C, con lo stretto indispensabile, li aiuterà, chissà, forse, a capire cosa vuol dire vivere.


mercoledì 3 luglio 2013

"O capitano, mio capitano".
Chiunque può essere capitano, anche se non ha mai visto il mare. Basta che vada incontro alla vita e segua  un'umana rotta. Non è una questione di gradi, ma di consapevolezza, di onestà intellettuale.
"Oh Capitano, mio Capitano".
stalin, hitler, pinochet, oligarchi, ingordi e disonesti vari non saranno mai ricordati come capitani. Godranno solo dei miseri inchini di infamoni, briganti, papponi, cornuti e lacchè.
Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Nelson Mandela, Hinmaton Yalaltit, Valery Michajlovič Sablin, Milada Horáková e tante, tante altre anime nobili, sì.

"Io canto l'individuo, la singola persona. Al tempo stesso canto la Democrazia, la massa". 


Da "Rivolta"; Capitolo 11, "Orfani".
Bastian annuì lentamente chinando il capo, poi fece girare lo sguardo per la fossa, sollevò il bicchiere e disse: “Io ho una certa pratica del mondo e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in quattro categorie: una minoranza che rende la vita a tutti gli altri un inferno. Una minoranza, ancor più minoranza, che la rende un paradiso. Una maggioranza pulsante, pensante, che soffre e si indigna ma che non ha mai voce in capitolo, e infine una maggioranza, ancor più maggioranza, orba di qualsiasi traccia di umanità, che ammorba questo povero mondo. Esseri senza dignità e senza onore sul cui conto posso solo ascrivere, per umana pietà, solo un improbabile riscatto finale”.

martedì 2 luglio 2013

"Antimilitarismo/2".
"L'uomo che verrà" è un bellissimo film del 2009 di Giorgio Diritti. Ambientato nel 1944, racconta gli eventi antecedenti la strage di Marzabotto visti attraverso gli occhi di una bambina di otto anni. Il film è stato girato a Radicondoli in provincia di Siena e a Monte San Pietro in provincia di Bologna.

"L'uomo che verrà" di Giorgio Diritti, 2009
I partigiani uccidono a sangue freddo un soldato tedesco.
Automatica e spietata la rappresaglia nazista. Donne, vecchi e bambini vengono rastrellati e rinchiusi in una chiesetta di campagna. Una notte, lunga e straziante, per le vittime predestinate che all'alba saranno massacrate. Il regista, molto bravo, riesce a rendere, con misura, lo stato d'animo.

Pacifismo?
Mentre guardavo il film, scrutavo intorno. Se avessi chiesto in quel momento agli spettatori: "Vorreste che degli altri soldati difendessero quella povera gente attaccando i tedeschi? Sono sicuro che la stragrande maggioranza avrebbe risposto di sì.
L'antimilitarismo, a mio avviso, è un'ingenuità. Il problema non sono nè la Forza, nè gli Eserciti. Il problema è l'uso che se ne fa.
Il coltello resta un coltello, sia che si tagli la gola a un uomo, sia che lo si usi per dividere il pane.


lunedì 1 luglio 2013

"Antimilitarismo/1".
Alcune sere fa ho guardato un programma televisivo sul Tibet. Intervistato, il Dalai Lama ha detto:"No, per liberarci dall'occupazione cinese, la via della violenza non è percorribile, non ha senso,...". Mentre lo diceva ogni muscolo del suo viso, gli angoli della bocca, l'espressione degli occhi, confermavano quanto gli usciva dalla bocca.

"Alieni" mi sono detto "uno come lui e uno come stalin-dalla-pallottola-facile sono alieni l'un per l'altro" e, nel mondo reale, non possono che vincere gli stalin, gli hitler, i pol pot, i pinochet.


E' una questione tecnica. E' un problema di "gradi di libertà" degli individui, di vincoli iperstatici di polizia, di espressione, di manipolazioni, di disinformazione, di evoluzioni libere e forzate, di uso dell'intimidazione (prima) e della violenza (dopo), di collassi fragili e di rotture duttili. E' un problema di termodinamica, di entropia, di ordine e disordine. E' un problema di limiti morali. Sono le leggi fisiche a sentenziare che, nel breve termine e nelle 3Dimensioni, contro gentaglia come stalin, hitler, pinochet, e via dicendo, gente come il Dalai Lama non può che perdere.
* * *
E' per questo che l'antimilitarismo tout court non è difendibile. Gli eserciti, quelli al servizio della libertà, della giustizia e della dignità dell'uomo, servono. Altro che!