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venerdì 7 giugno 2013

"Damnatio memoriae".
In altre parole: "Fatti 'a nomina e va cucchiti! (Fatti la nomea e vai a dormire/non ci pensare più)".
Nel 1861, dopo aver aggredito il Regno delle due Sicilie in modo nè chiaro, nè limpido, nè Recoaro, i propagandisti sabaudi cominciarono a demonizzare i borbonici. Goccia dopo goccia, menzogna dopo menzogna, sputtanamento dopo sputtanamento riuscirono a trasformare un nome proprio in un aggettivo: borbonico (dal dizionario: 2 fig. Reazionario, conservatore: mentalità b.; inefficiente, lento, con riferimento all'amministrazione del Regno di Napoli sotto i Borboni).

Stemma dei Borboni
Quando si riesce a trasformare un nome proprio in un aggettivo (pirandelliano, pantagruelico, rocambolesco, lapalissiano, ...) è fatta! 

Bersagliere in posa con "bandito" morto.
Garibaldi, per entrare a Palermo, chiese l'aiuto della mafia (proprio come gli "Alleati" nel 1943).
A Napoli (ancora Garibaldi) nominò noti camorrristi delegati di polizia.
Sia a Palermo che a Napoli fece sparire le casse della Banca del regno (milioni di ducati d'oro).
A vedere, 152 anni dopo, com'è ridotta quest'Italia unita, viene la nausea.

Prima pagina venti notizie, ventuno ingiustizie...
Monarchico? Sono monarchico? Manco per sogno! Affidare alla casualità di cromosomi e genetica i destini dei popoli è ridicolo, oltreché idiota.
Ho scritto quanto sopra solo per fare uno sberleffo, spero abbastanza sonoro, a 152 anni di menzogne e infamità. Svegliamoci gente, accendiamo il cervello.



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