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venerdì 14 giugno 2013

"Cunnutu ie mazziatu".
Per  poter scrivere "Rivolta" ho dovuto leggere libri, vedere film e documentari, scambiare idee con amici di paesi ex-comunisti. Alla fine, come è ovvio, mi sono fatto delle opinioni, in qualche caso delle ferme convinzioni.
Estate 1923; Lenin malato, a sinistra la sorella Marija Ul'janova, a destra un medico.
Una ferma convinzione è che Lenin fu un genio assoluto della propaganda e della rivoluzione (sarà evidente, ma voglio ripeterlo). Un'altra convinzione è che dopo l'ictus, quando era ormai malato e non più in grado di difendersi e contrattaccare, deve essersi sentito, su quella sedia a rotelle,  cunnutu ie mazziatu perchè capiva di essersi sbagliato a:
. far fuori (subito dopo il colpo di stato dell'ottobre '17) menscevichi e socialisti rivoluzionari, 
. instaurare la dittatura privandosi del contributo degli specialisti borghesi,
. gestire la "successione" perchè, alla fine, il Potere era andato a Stalin, che lui non  riteneva
  adeguato come segretario del Partito e che chiedeva di rimuovere.
Tre errori imperdonabili, irrimediabili. In estrema sintesi un'atroce beffa per un genio come lui.


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