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martedì 2 aprile 2013

"Malala!"
Non ho voglia di far ricerche, ma potrei riempire libroni con i nomi di squallidi personaggi decorati con alte onorificenze da inglesi, francesi, italiani, ... (per piaggeria, ipocrisia e interesse). Generali europei, dittatori africani, despoti mediorientali, caudillos sudamericani, ce n'è per tutti i gusti.
 
"Onorevole (sic!)".
Visti i continui scandali, il basso "livello" morale e il numero degli indagati nel parlamento italiano, assegnare, automaticamente, il titolo di onorevole agli eletti è un insulto al pudore, alla logica e al buonsenso.
"Onorevoli" 

Da sempre, da quand'ero bambino, quando vedevo in TV picchetti d'onore e salamelecchi fra gli alti papaveri, mi chiedevo cosa avevan fatto quei tipi lì. Quando "andava bene" erano delle autentiche nullità, quando andava male, si lasciavano dietro valanghe di morti. Raramente, dietro a quei picchetti d'onore, c'erano dei veri statisti.

Quando sento, invece, nomi come quello di  ملاله یوسفزۍ‎,  ملالہ یوسف زئی‎, Malālah Yūsafzay, insomma Malala Yousafzai... scatto in piedi come una molla.  A soli quindici anni ha dato prova di grande lucidità e immenso coraggio. 
Malala Yousafzai
Altri nomi per cui scatto in piedi come un fulmine sono Valerij Michajlovič Sablin,  Malalai Joya,
Jan Palach, Mohamed Bouazizi, Nelson Mandela, Mohamed Moosadeq e tanti, tanti, altri veri esseri umani. E non per quello che hanno detto, ma per quello che hanno detto, fatto e pagato.

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