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venerdì 14 settembre 2012

Non votate gli avvocati. 
Cap.3 "Il Guado"
(Scena: Alpi svizzere; Tempi: Attuali; Personaggi: Seb: il padre; Spindle: il figlio).
 
«Spindle, tu sai quanti avvocati abbiamo in famiglia: sono tutti brillanti, intelligenti, ma poco creativi. Medici, preti e filosofi vengono educati per curare. Artisti, architetti e cuochi vengono preparati per creare bellezza, ingegneri e scienziati vengono addestrati ad aprire nuove vie. Falegnami e scalpellini imparano a costruire.
Gli avvocati sono invece addestrati per litigare.
Indispensabili nella società per colpa della litigiosità umana, in politica sono dei disastri: poco creativi, burocrati, hanno la tendenza a impossessarsi delle idee altrui, una visione conflittuale dell’esistenza e scarsa propensione all’innovazione. Il mondo andrebbe molto meglio, ne sono certo, se in politica ci fossero meno avvocati».
Cosa accomuna Lenin, Fidel Castro, Andreotti, Clinton, Blair, Sarkozy, Gorbaciov, Obama, Putin, Schröder e tanti, tanti (troppi) altri politici? Sono tutti avvocati.
Non ho statistiche ma credo che la loro, in politica, sia la categoria largamente più rappresentata e ciò, a mio avviso, è una piaga biblica. La Storia dimostra infatti che spesso restano avvocati senza riuscire a diventare Statisti.
Sapete, per contro, qual'è l'estrazione professionale dei dirigenti della Cina di oggi dai tanti miracoli? Su nove membri del Politburo: sei sono ingegneri, due geofisici, e uno avvocato. 
Potrei però controbattere a me stesso dicendo che anche Breznev e Eltsin erano ingegneri e di disastri ne han combinati a tinchitè (= iosa). Ma questo non farebbe altro che confermare che il mondo non si regge sul bianco o sul nero, è dominato dalle vie di mezzo e che non bisogna, mai, generalizzare.


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