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sabato 7 luglio 2012


"Il terzo uomo"... e "Il Guado"
Cap.8 "Kaos"
(Scena: A Montallegro, nei pressi di Agrigento; Tempi: attuali; Personaggi: il generale Bellodi 
(il capitano Bellodi... ormai in pensione) di Leonardo Sciascia ne "Il giorno della civetta" e 
Don Sebastiano Arena "nipote immaginario" di Don Mariano Arena).

«La Svizzera è un grande Paese, potrebbe essere un esempio per il mondo intero, a cominciare dall’Italia: nazione nata dal basso, esercito di milizia, senso di appartenenza, spirito di servizio, democrazia diretta che lascia, spesso, l’ultima parola al Popolo».
Fece una pausa, lo guardò dritto negli occhi, poi riprese: «Cioccolata e orologi a cucu? Come diceva quel tale nel film "Il Terzo uomo"? Ignoranza e luoghi comuni, stupidi slogan. Gli italiani sono dei geni, ma per secoli hanno nuotato in fiumi d’oro: le famigerate decime dei paesi cattolici che da tutta Europa inondavano Roma. Senza gli oboli di Lisbona, Madrid, Parigi, Milano o Palermo difficilmente Michelangelo e Raffaello sarebbero potuti uscire dal guscio». Guardò ridendo il Generale: «La Svizzera sarebbe un posto noioso? Perché non c’è la lupara bianca? O perché non fioriscono, ogni mattina, cessi abbandonati ai bordi delle strade?».
Bevve un sorso di Alcamo: «La Svizzera è un paese di cittadini perché non ha mai comprato la sicurezza dagli altri come arrivò a fare, ormai fatiscente, l’Impero Romano appaltandola ai barbari. La Svizzera, piuttosto, l’ha venduta agli altri, la sicurezza, con i rinomati mercenari di montagna. Pensi un po’ a quei furbacchioni dei papi: chi si sono presi come guardaspalle? Gli svizzeri naturalmente: efficienti, professionali, spietati, disciplina, spirito di corpo,rispetto per i capi… fu per questo che entrai nelle Forze Speciali».
“Oh Madonna!” pensò il generale “Un collega più giovane?”.

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