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domenica 17 giugno 2012

Nessun Inno alla Vita può dimenticare la morte.   (R. Tringale) 
Uccidere la morte, come si cerca di fare in questa sublime e ridicola società dei consumi, rende più insipida la vita.
D'altronde non mi convincono  le Religioni che rimandano la Giustizia Sociale e il Rispetto dell'Uomo all'altro mondo.
Per quanto profonde, e sicuramente in buona fede, la Storia ha spesso dimostrato che impediscono la nascita di società giuste in questo mondo.  Discorso lungo, da riprendere. Per intanto vi lascio al grande De André.

http://www.youtube.com/watch?v=7U-R1jmkSHA
La Morte
(1967, di Fabrizio De André)

La morte verrà all'improvviso
avrà le tue labbra e i tuoi occhi
ti coprirà di un velo bianco
addormentandosi al tuo fianco
nell'ozio, nel sonno, in battaglia
verrà senza darti avvisaglia
la morte va a colpo sicuro
non suona il corno né il tamburo.

Madonna che in limpida fonte

ristori le membra stupende
la morte non ti vedrà in faccia
avrà il tuo seno e le tue braccia.

Prelati, notabili e conti

sull'uscio piangeste ben forte
chi ben condusse sua vita
male sopporterà sua morte.

Straccioni che senza vergogna

portaste il cilicio o la gogna
partirvene non fu fatica
perché la morte vi fu amica.

Guerrieri che in punto di lancia

dal suol d'Oriente alla Francia
di strage menaste gran vanto
e fra i nemici il lutto e il pianto

davanti all'estrema nemica

non serve coraggio o fatica
non serve colpirla nel cuore
perché la morte mai non muore.

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